Capcom Arcade Stadium : la recensione

da Milano – Rimaniamo in casa Capcom per recensire quella che apparentemente sembrava una vera e propria collezione dei suoi classici di un’epoca ormai lontana, ma grazie alla moda dei Retrogame era davvero un passo che andava fatto. Capcom Arcade Stadium è un simulatore ed emulatore di sala giochi. Ora vi spiego, a differenza di Sega Mega Drive & Genesis Collection, dove SEGA ha raccolto alcuni dei migliori classici della sua storia

dentro ad un unico gioco. Capcom ci ha lasciati con l’amaro in bocca. Se acquistate questo gioco, avrete si accesso alla sala giochi, con tanto di cabinati in cui potrete scegliere effetti visivi come il curvare lo schermo, scegliere la lingua di gioco e sopratutto scegliere la difficoltà,  ma sappiate che per giocare l’intera libreria dovrete spendere circa 40,00€. La versione da noi provata è quella per PC tramite Steam, ma lo trovate disponibile anche per PS4, Nintendo Switch e Xbox One. Ora, a differenza di Sega, qui abbiamo 2 scelte. Prendere subito tutti i pacchetti, che vengono suddivisi in tre gruppi. Oppure prenderne almeno uno dei tre che costano singolarmente 14,99€. Seppur nel complesso abbiamo titoli molto importanti e iconici non siamo totalmente liberi di acquistarli singolarmente. In sostanza l’acquirente deve optare per uno dei tre pacchetti. Poniamo che avete acquistato il primo pacchetto, ma all’interno di esso non è presente uno dei due giochi che però trovate nel secondo. Farete prima a prendere tutto il blocco, ma la domanda sorge spontanea. Perchè non lasciare libero l’utente di acquistare singolarmente ciò che preferisce? Questo non lo sapremo mai o almeno per il momento non sarà fattibile, rimane il fatto che a livello tecnico Capcom ha mantenuto i giochi come gioabilità intatti agli originali. Certo, c’è la possibilità di salvare la partita, di riavvolgere l’ultima azione in caso di morte improvvisa e per di più, potrete personalizzare la vostra esperienza di giochi come difficoltà. Bella l’idea dell’interfaccia che ricorda i vecchi cabinati, dove vedrete muoversi lo stick e premere i vari pulsanti. Graficamente i pixel sono stati leggermente corretti, permettendo un leggerissimo “svecchiamento” di alcuni giochi. Nel complesso il Capcom Arcade Stadium non è un brutto gioco, ma il suo unico tallone d’Achille risiede nell’impossibilità di acquistare almeno per il momento un solo tipo di gioco, senza prendere dei titoli che magari non vi gustano molto. Certamente per coloro che hanno la mia età, rimane un acquisto obbligatorio, in quanto troviamo tre pacchetti molto ricchi suddivisi in

L’alba degli Arcade (’84-’88): Vulgus, Pirate Ship Higemaru, 1942, Commando, Section Z, Tatakai no Banka, Legendary Wings, Bionic, Commando, Forgotten Worlds, Ghouls ‘n Ghosts.

La rivoluzione degli Arcade (’89-’92): Strider, Dynasty Wars, Final Fight, 1941: Counter Attack, Senjo no Okami II, Mega Twins, Carrier Air Wing, Street Fighter II: The World Warrior, Captain Commando, Varth: Operation Thunderstorm.

L’evoluzione degli Arcade (’92-’01): Warriors of Fate, Street Fighter II: Hyper Fighting, Super Street Fighter II Turbo, Powered Gear: Strategic Variant Armor Equipment, Cyberbots: Fullmetal Madness, 19XX: The War Against Destiny, Battle Circuit, Giga Wing, 1944 The Loop Master, Progear.

Come vedete dai titoli di carne al fuoco ce ne sarebbe molta se siete nati nei primi anni ‘80. Se invece siete giocatori giovani, vi consiglio in caso non vogliate acquistare l’intero pacchetto, di vedere qualche video su YouTube. Vi lasciamo alla nostra pagina di Steam oltre al video di gioco.

Voto : 7

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