Facebook: polemica sull’olocausto

Posted On 11 Mag 2009
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facebook1Da Milano – Uno degli scopi principali dei social network è quello di formare comunità con individui che hanno la stessa visione del mondo.

Ma cosa succede quando queste comunità risultano offensive nei confronti di altre?

A Dallas in Texas, tale questione è di grande attualità di fronte ai tentativi di un avvocato di far rimuovere da Facebook il gruppo di coloro che negano l’olocausto.


Alla base di tale movimento c’è la negazione dell’olocausto cioè del fatto che durante la seconda guerra mondiale circa sei milioni di ebrei europei sono stati sterminati dai nazisti.


L’avvocato Brian Cuban che si sta occupando da un anno della questione, ha sottolineato che Facebook in passato ha rimosso altri gruppi sulla base di denunce e ha affermato che non essendoci delle regole stabilite, il sito può decidere cosa rimuovere in base a propri standard.


Il portavoce di Facebook Barry Schnitt ha affermato che l’azienda è perfettamente sintonia con l’avvocato Cuban nel considerare tali gruppi offensivi e sgradevoli ma si ritiene anche che la gente abbia il diritto di discutere delle proprie idee sul sito qualsiasi esse siano, a meno che non siano un’incitazione chiara alla violenza o non costituiscano una minaccia per qualcuno.


Ad esempio,l’anno scorso, dopo aver ricevuto numerose denunce, Fcebook ha rimosso diverse pagine dove gruppi neo-nazisti italiani incoraggiavano atti di violenza nei confronti degli zingari.


Deborah Lauter direttore dei diritti civili per la Anti-Defamation League ha dichiarato che purtroppo le dichiarazioni anti-semite sono destinate a crescere nel web anche grazie alla forma anonima in cui queste possono essere rilasciate.
Comunque, sottolinea la Lauter nel Regolamento sui diritti e le responsabilità degli utenti di Facebook è spiegato chiaramente che non si possono pubblicare contenuti pornografici, minacce, incitazioni alla violenza o immagini di violenze gratuite o nudi.


La questione rimane aperta non ci resta che attendere per vedere cosa succederà!



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