Conto alla rovescia per la gestione dei rifiuti da pile e accumulatori in Italia

pileDa Milano –   È stato il decreto legislativo 188/2008, pubblicato il 3 dicembre scorso, a recepire la direttiva europea 2006/66/CE su pile ed accumulatori e dare il via al complesso iter di costruzione di un sistema che gestisca in Italia la raccolta e invio a riciclo di tutti i tipi di pile ed accumulatori.
Il “conto alla rovescia” è già partito: tra 78 giorni (il 26 Settembre 2009) dovrebbe infatti vedere il via anche in Italia il nuovo sistema di gestione delle pile ed accumulatori che, per dimensioni, complessità ed impegnativi obiettivi di raccolta da raggiungere, rappresenta una sfida per il nostro Paese.
 

In questo percorso, che coinvolge Istituzioni, aziende, cittadini, ReMedia – il principale Sistema Collettivo italiano multi-settore per la gestione eco-sostenibile dei Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) – è in prima fila, per conto dei propri soci, per la costruzione di un sistema di gestione efficiente e attento all’ambiente.
Sul fronte della gestione dei Raee, ReMedia rappresenta, infatti, oltre 1.000 tra le principali aziende, nazionali ed internazionali, interessate dalla normativa Raee (Elettronica di Consumo, Elettrodomestici, Informatica e Telecomunicazioni, Giocattoli, Climatizzazione, Orologeria, Strumenti Musicali, Elettroutensili, Dispositivi Medici).
500 tra queste aziende sono interessate anche dalla normativa su pile ed accumulatori e attraverso ReMedia adempiono a quanto previsto dal decreto.
Attraverso il sito www.remediapile.it il Consorzio mette a disposizione uno strumento di informazione al servizio anche dei cittadini, in cui trovare utili informazioni sul nuovo sistema di raccolta.


La raccolta delle pile in UE

Ogni anno nell’Unione europea vengono vendute circa 225.000 tonnellate di pile per uso domestico, (fonte: stime ReMedia su dati DG Ambiente – UE).
Attualmente i sistemi di raccolta e il riciclo delle batterie a fine vita ai sensi della Direttiva Europea sono già operativi in numerosi Paesi, tra cui: Svezia, Austria, Belgio, Germania, Olanda, Francia, Svizzera, Irlanda e Spagna.


La situazione in Italia

Si stima che il mercato di pile e accumulatori portatili in Italia sia superiore a 22.000 tonnellate l’anno, pari a circa 700 milioni di pezzi; di questi, il 42% è contenuto in apparecchi elettronici ed il 58% viene venduto singolarmente (stima ReMedia su dati forniti dai Produttori e Associazioni di Categoria).

Un volta diventati rifiuti, oggi meno del 10% delle pile ed accumulatori portatili viene raccolto e sottratto alla discarica, attraverso iniziative volontarie sul territorio nazionale.
Si stima, inoltre, un immesso sul mercato superiore a 300.000 tonnellate accumulatori al piombo ed industriali.


Di quali pile si tratta?

La Direttiva riguarda tutti i tipi di pile e accumulatori, di qualsiasi forma, volume, peso e destinazione d’uso. Un panorama variegato, di pile portatili che, con formati diversissimi, alimentano anche i nostri telefonini, orologi, computer, piccoli elettrodomestici, giocattoli e tutti gli oggetti di più comune uso quotidiano con batteria.
Nonostante le loro a volte esigue dimensioni, questi tipi di rifiuti possono essere estremamente dannosi per la salute umana, per il contenuto, seppure in misura ridotta, di metalli pesanti (cadmio, cromo, zinco e mercurio): basti pensare che 1 grammo di mercurio contenuto in una pila può inquinare fino a 1.000 litri di acqua.


Come sarà strutturato il sistema di raccolta?

La direttiva Europea assegna ai produttori la responsabilità della costruzione e gestione del sistema, che avrà però un elemento chiave anche nei distributori sul territorio che, senza obbligo di acquisto di nuove pile, metteranno a disposizione dei consumatori appositi contenitori per la raccolta.
L’immissione sul mercato di pile e accumulatori portatili avviene attraverso oltre 350.000 punti vendita su tutto il territorio nazionale, articolati in diverse dimensioni e tipologie, il cui contributo alla diffusione di pile ed accumulatori può essere sintetizzato come segue (ripartizione totale del peso delle pile e accumulatori portatili immessi sul mercato):
• Catene Specializzate High Tech: 34%
• Catene Iper/ Super: 25%
• Dettaglio generico*: 18%
• Indipendenti high tech: 13%
• Grandi Magazzini/ Brico: 10%
* Retail autostradale, tabaccai, bar, piccoli negozi di prossimità


Le prossime tappe

Il prossimo 18 settembre (termine prorogato rispetto alla prima scadenza fissata al 18 giugno scorso) scadrà il termine per le aziende interessate per l’iscrizione al Registro Nazionale dei produttori, che assegnerà proporzionalmente – ai produttori stessi o ai consorzi da questi costituiti – quote di responsabilità rispetto al totale dell’immesso al consumo.
Il 26 settembre 2009 il sistema dovrà essere pronto ad operare, con obiettivi di raccolta nazionali ravvicinati ed impegnativi per le pile e accumulatori portatili:
• 25% entro il 26 Settembre 2012
• 45% entro il 26 Settembre 2016
rispetto all’immesso a consumo di pile ed accumulatori portatili.


Il percorso normativo che resta da fare

Per assicurare la partenza del sistema nei tempi previsti è indispensabile che vengano al più presto definite le modalità di funzionamento del Centro di Coordinamento Nazionale, pubblicato il Decreto Ministeriale relativo alle linee guida per il finanziamento del sistema e sia garantita la piena e corretta operatività del Registro dei Produttori.



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