Genitori meno attenti dei figli su Facebook

facebook1Da Milano – I social network, in particolare Facebook, sono il nuovo fenomeno relazionale di questi anni. Con essi è ben evidente il rischio di diffondere a sproposito dati personali, spesso sensibili. Un rischio, questo, che sembrerebbe legato soprattutto agli utenti adolescenti, eppure un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Guelph ha dimostrato che in questo senso i “Genitori” o, se si preferisce, gli utenti più maturi, sono quelli più esposti, che mostrano, rispetto a Facebook, un comportamento pericolosamente disinvolto.
Lo studio ha coinvolto 285 adulti, non studenti, di età compresa tra 19 e 71 anni, e 288 giovani di età compresa tra 9 e 18 anni. Infatti, anche se Facebook richiede agli utenti di avere almeno 13 anni, circa 7,5 milioni di utenti è di età inferiore.
I ricercatori hanno scoperto che gli adolescenti rivelano più informazioni degli utenti “maturi”, ma solo perché passano più tempo su Facebook, non perché si disinteressano maggiormente dei problemi legati alla privacy. Gli adolescenti trascorrono in media 55 minuti al giorno su Facebook, rispetto ai 38 minuti degli adulti.


Lo studio ha rivelato come gli adulti siano in realtà i meno consapevoli delle conseguenze di condivisione delle informazioni personali su Facebook. In particolare i soggetti con una grande popolarità e una ricca cerchia relazionale (molti amici collegati) sono quelli più a rischio, perché portati più di altri a condividere immagini e notizie personali proprio per accrescere ulteriormente il livello di popolarità.
I ricercatori hanno selezionato Facebook perché è il sito di social networking più popolare in Canada. Lanciato nel 2004, il sito ha più di 250 milioni di utenti attivi in tutto il mondo.

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