Unravel : la recensione

da Milano – Esistono  videogiochi che hanno un’anima. Trasportano il giocatore all’interno di alcune emozioni assolutamente fantastiche, capaci di farlo riflettere su argomentazioni serie. Tutto questo accade se giocate alla prima avventura di Unravel, sviluppata da Coldwood Interactive disponibile per PS4, Xbox One e Steam al costo di 19,99 Euro. In questo

poetico gioco, utilizzeremo Yarny un dolcissimo pupazzo nato da un gomitolo rosso. Avremo vari livelli da affrontare in perfetto stile platform, con alcune sezioni legate alla fisica. Diverse volte il nostro personaggio dovrà utilizzare il proprio filo per spostare oggetti oppure per legarli a due estremità per creare un trampolino per saltare più in alto. Oppure utilizzarlo come lazo per agganciarsi a una sporgenza e avere la giusta angolazione per dondolarsi e superare l’ostacolo. Naturalmente il filo non sarà infinito, maggiori saranno i numeri di nodi che andremo a creare e minore sarà il filo a nostra disposizione. Basterà avvicinarsi ad un gancio, premere il bottone, effettuare un nodo ed il gioco è fatto. In caso aveste fatto troppi nodi e sarete impossibilitati a proseguire, potrete in ogni momento disfare la matassa e ripartire con un corretto uso del filo. Oltre alle specifiche del nostro tenero pupazzo, ciò che rende poetico questo gioco sono sia le ambientazioni sia il filone narrativo che si porta appresso. Proprio come nei vecchi film di Natale, dove una volta terminati si aveva un piccolo alone di commozione/ nostalgia. Unravel ha una trama che si basa sui ricordi. Una signora anziana, una casa vissuta da una famiglia felice e moltissimi ricordi. Il team di sviluppo è riuscito a concentrarsi unendo degli scenari che variano moltissimo tra di loro ad una serie di ricordi che li rappresentano. Il gioco non presenta un livello di difficoltà alto, l’intera avventura si potrà gustare con tutta calma godensoni ogni sua sfaccettatura. Ogni ricordo rappresenta uno stage, ogni stage rappresenta un’emozione. Si passerà da ricordi gioiosi e quindi a stage colorati, a ricordi tristi che nessuno vorrebbe mai, abbinati a livelli che riflettono il tono dell’emozione. In tutto questo il nostro fidato pupazzo prosegue, lasciando dietro di se il suo filo, quasi per rappresentare il tempo che inevitabilmente passa per tutti noi. Dal punto di vista grafico Unravel è davvero una gioia per gli occhi. Ogni livello è stato magistralmente curato, ricordo che gli sviluppatori avevo scattato molte foto dell’ambientazione naturale per ricreare ogni dettaglio. Yarni è un piccolo pupazzo, quindi rispetto a noi, tutto ciò che lo circonda è realmente enorme. Il team aveva creato dei diorami e utilizzato delle foto per riprodurre in digitale tutto ciò che serviva per trasmetterci questa sensazione di essere molto piccoli. Il sonoro invece è molto dolce, naturalmente varia in base alle emozioni che il nostro personaggio sta vivendo. In conclusione Unravel è davvero un gran bel gioco. Un titolo indipendente capace di far riflettere e commuovere. La sua realizzazione tecnica permette a chiunque di giocarci, senza rovinare l’atmosfera con enigmi semplici e una fisica che riesce a convincere.  Verrà realizzato un seguito, ma di questo ne parleremo la prossima volta. Per console potreste trovare entrambi i capitoli all’interno della stessa confezione, per evitare spoiler v’invito a giocare al primo capitolo. Vi lasciamo alla nostra video recensione e a seguirci su Steam, se volete altri consigli sui giochi.

Voto : 9

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