Apple, tutto come da copione o quasi

aplwatch42-34r-homescreen-printDa CupertinoAlla fine è arrivato il nuovo iPhone ed è grande, non così grande come sul grande schermo retroilluminato del Flint Center di Cupertino, tanto da fare sembrare il conferenziere di turno, il vicepresidente di Apple, Phill Shiller, un’hobbit, ma comunque grande

Due modelli, iPhone 6 e iPhone 6 plus con display rispettivamente da 4,7 e 5,5 pollici. Indubbiamente belli, potenti, con un processore A8 da 64 bit che è il 25% più veloce del precedente chip A7, e sottilissimi: 6,9 millimetri per il modello base e 7,1 millimetri per il Plus.

La fotocamera obiettivamente non è un granché, rimane da 8 megapixel, si trova anche sui Lumia da 100 euro, forse si poteva fare meglio.

C’è anche un tema di speranza per gli sviluppatori: sembra che gli iPhone siano proporzionati sulla diagonale dal 5 al 6 Plus, questo potrebbe fare presagire che le App si possano adattare proprio sulla diagonale senza bisogno di ulteriori modifiche se non adeguamenti degli elementi grafici alla risoluzione dei nuovi display.

Vedremo e speriamo…

iphone6-34fr-spgry_iphone6plus-34fl-spgry_homescreen-printPerò forse l’evento vero della sera, giustificato anche della cronologia di presentazione che riserva la parte finale alle novità più sostanziose, è l’Apple Watch (da domani sarà per tutti l’iWatch con buona pace di tutti i negozianti che abbozzeranno).

E’ un dispositivo che chiaramente cerca di intercettare il consenso di un mercato, quello dei dispositivi elettronici da polso/braccio sincronizzabili con gli smartphone che sta finalmente conoscendo una rapida ascesa.

La domanda è: ma realmente a cosa serve? A dire il vero è bello, molto bello, così bello da fare passare in secondo piano le funzioni vere e proprie. Basterebbero le sue linee sinuose a giustificarne l’acquisto, però se proprio uno è pignolo può trovare conforto nelle molte funzioni racchiuse. Lo schermo è touch, chiaro, la finta ghiera laterale attiva le varie mini app. Può visualizzare immagini, riprodurre musica, rilevare dati biometrici e flussi legati al fitness.

Il prezzo, tutto sommato abbordabile, si parla di 349 dollari, dovrebbe favorirne la diffusione.

Offuscata dal lancio dell’hardware è forse passata in secondo piano quella che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione epocale in tema di pagamenti: l’Apple Pay. Ovvero: pagare sempre e ovunque usando solo il proprio iPhone o l’Apple Watch.

Il tema dei pagamenti digitali rappresenta un grandissimo business, sono decine le società che hanno investito in modo massiccio per sviluppare sistemi di pagamento digitali sicuri e di semplice utilizzo. Ora Apple rischia di imporre a tutti la propria legge. Non ci credete? Pensato un po’ a cosa era l’acquisto della musica prima dell’iPod e a cosa è oggi…

Da segnalare anche la presenza eccezionale sul palco degli U2, per la prima e unica volta nella loro recente carriera relegati al ruolo di gruppo di spalla, che hanno presentato il loro ultimo album “Songs of Innocence” offuscati dalla vera star della serata: il nuovo grande iPhone…

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