Un’ondata di spam rallenta Twitter

Posted On 26 Mar 2009
Comment: Off

twitter21Da Milano – Vi state chiedendo perché Twitter recentemente vi è sembrato più lento del solito? La risposta è semplice: una vera e propria ondata di spam ha colpito la famosa comunità di microblogging. F-Secure, azienda leader nella fornitura di sicurezza sotto forma di servizio tramite operatori mobili e Internet Service Provider, ha scoperto due falsi account Twitter che ingannano gli utenti.

Nel primo tentativo di frode, Jason del Nevada (Terri962) pubblica un link con la promessa di una Range Rover gratis. Il link porta a una pagina dove si spiega come guadagnare 5.000 dollari al mese, semplicemente pubblicando un link su Google. Cliccando su qualsiasi link contenuto nell’annuncio si viene reindirizzati al sito onlinewizards.net, dove il guadagno possibile è già diventato di 6.500 dollari al mese. Troppo bello per essere vero? Probabilmente sì. Per diventare “Google Cash advertiser” è necessario fornire i dati della propria carta di credito e altre informazioni personali.

Nel secondo tentativo, tale Kristen Andrews di Miami, con ben 1000 contatti su Twitter, scrive: “Il mio ragazzo mi ha segnalato via email questo sito dove è possibile entrare gratuitamente per partecipare a un torneo di giochi online e vincere 5000 dollari”. Il post è seguito dall’URL del sito che porta direttamente a una pagina in cui viene richiesto di scaricare il file goldencasino.exe.
“Twitter è consapevole di quanto è successo e ha cancellato i falsi account nel giro di 10 minuti”, ha dichiarato Patrick Runald, chief security advisor degli F-Secure Security Labs. “Il problema però è un altro: su Twitter stanno aumentando sensibilmente i tentativi di frode. Gli utenti di Twitter devono fare molta attenzione ai loro contatti ed essere molto cauti nel cliccare su URL e tinyurl”.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sull’ondata di spam che ha colpito Twitter e per vedere screenshot dei siti truffa, visitate il weblog di F-Secure all’indirizzo www.f-secure.com/weblog o seguite Patrik Runald su Twitter.



About the Author

Related Posts