Sony lancia il piano ambientale “Road to Zero” e fissa obiettivi a medio termine per il 2015

sony-logoDa Milano Sony Corporation ha presentato il piano ambientale “Road to Zero”. Il programma, che ambisce al raggiungimento di un impatto ambientale pari a zero entro il 2050, sfrutta i metodi di backcasting (calcolo a ritroso) per fissare obiettivi ambientali specifici a medio termine per i prossimi cinque anni, in linea con l’obiettivo principale a lungo termine. Il significato attribuito da Sony al concetto di “impronta ecologica a impatto zero” non si limita unicamente all’eliminazione delle emissioni di anidride carbonica, ma abbraccia anche il settore dello smaltimento e del riciclo di materiali finiti come la plastica vergine derivata dal petrolio.
Gli obiettivi si fondano su quattro aspetti ambientali – cambiamenti climatici, conservazione delle risorse, sostanze chimiche e biodiversità – che riguardano l’intero ciclo di vita dei prodotti, dalle attività di ricerca e sviluppo al riciclo. Gli obiettivi a medio termine verranno perseguiti a livello globale da tutto il Gruppo Sony a partire dall’esercizio 2011 (aprile), fino alla fine dell’esercizio 2015 (marzo 2016), quando saranno fissati nuovi traguardi da raggiungere entro i successivi 5 anni.

Gli obiettivi specifici a medio termine comprendono:
una riduzione del 30% del consumo energetico dei prodotti (rispetto all’esercizio 2008) su base annua
una riduzione del 10% della quantità di prodotti (rispetto all’esercizio 2008)
una riduzione assoluta del 50% della produzione di rifiuti (rispetto all’esercizio 2000)
una riduzione assoluta del 30% del consumo idrico (rispetto all’esercizio 2000)
una riduzione del 14% delle emissioni totali di CO2 derivanti dal settore dei trasporti e della logistica (rispetto all’esercizio 2008)
una riduzione del 16% dei rifiuti da imballaggio dei prodotti importati (rispetto all’esercizio 2008)
un aumento del tasso di riciclo dei rifiuti ad almeno il 99%
una riduzione del 5% del tasso di utilizzo di plastica vergine derivata dal petrolio (rispetto all’esercizio 2008)
una valutazione dell’impatto derivato dall’approvvigionamento di risorse e dalla costruzione di impianti sulla biodiversità, e la promozione di programmi di biodiversità come la tutela delle falde freatiche
l’impiego di misure preventive per minimizzare i rischi derivanti da sostanze chimiche; una riduzione dell’utilizzo di sostanze chimiche specifiche stabilite da Sony e la promozione di materiali alternativi.

“Ci stiamo impegnando a fondo per mettere a disposizione il nostro spirito innovativo e le nostre conoscenze tecnologiche per affrontare le sfide ambientali”, ha affermato Howard Stinger, Chairman, CEO e Presidente di Sony Corporation. “Dallo sviluppo di nuovi materiali e tecnologie ad alta efficienza energetica, al miglioramento dei processi di lavorazione e produzione, agiremo in modo risoluto per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci siamo prefissati e per creare, allo stesso tempo, un modello di comportamento da seguire in tutte le nostre attività”.
Sony ha già registrato importanti progressi, a livello mondiale, nella riduzione del proprio impatto ambientale. Tra il 2000 e il 2009, ad esempio, le sedi di Sony in Europa hanno ridotto di circa il 93% le proprie emissioni di CO2, derivanti dall’impiego di elettricità e dal riscaldamento delle strutture. Inoltre, gran parte dei TV della gamma Sony BRAVIA esibisce ora il “fiore dell’Ecolabel”, simbolo di un’etichetta ecosostenibile introdotta dall’Unione Europea per certificare i prodotti più verdi ed ecocompatibili, che rispettano rigidi criteri ambientali.
Sony Europe è anche uno dei membri fondatori della piattaforma europea per il riciclo “European Recycling Platform (ERP)”. Operativa a pieno regime in 11 paesi europei, la ERP gestisce efficacemente la raccolta e il riciclo di tutti i prodotti elettronici eliminati dai consumatori. Nel 2008, sono state raccolte e riciclate per conto di Sony circa 60.000 tonnellate di rifiuti elettronici in 20 paesi europei.
Nel 2007 negli Stati Uniti, Sony Electronics (SEL) è stato il primo produttore di elettronica di consumo a istituire un programma di riciclo su scala nazionale, intitolato “Take Back Recycling Program”, attraverso il quale i consumatori possono riciclare gratuitamente qualsiasi prodotto a marchio Sony. Ad oggi, grazie al suo impegno a favore del riciclo, SEL ha recuperato oltre 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici.
A sud del Giappone, in collaborazione con il comune di Kitakyushu City, Sony è l’unica azienda che raccoglie volontariamente piccoli dispositivi elettronici di consumo. Dai prodotti eliminati dalla popolazione, Sony estrae e riutilizza oro, argento, bronzo e palladio. L’oro riciclato, ad esempio, è stato impiegato da Sony per la realizzazione dei suoi chip semiconduttori, integrati nel cellulare di produzione Sony Ericsson “URBANO BARONE” (distribuito in Giappone da KDDI Corporation dal febbraio 2010).
Inoltre, la nuova edizione ecologica dei PC VAIO Serie W, lanciata quest’anno nei principali mercati mondiali e destinata a diventare la gamma di laptop più ecosostenibile del settore, presenta componenti in plastica riciclata, un manuale elettronico e un’innovativa borsa per il trasporto, che ha consentito un risparmio del 10% di emissioni di CO2 in fase di produzione.
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas serra e del consumo di elettricità fissati da Sony per l’esercizio fiscale 2015, sono stati rivisti e approvati dal World Wide Fund for Nature (WWF), a testimonianza dell’impegno assunto dal Gruppo nell’ambito del programma internazionale Climate Savers. Dal 2006, infatti, Sony è membro del programma Climate Savers promosso da WWF International per sensibilizzare le aziende alla riduzione dei gas serra.

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