Il “bar ufficio” non sfonda, confermata in Italia la tendenza globale

Posted On 22 Mar 2013
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tazza-usb-1Da Milano L’idea sembra accattivante: wi-fi gratuito, un ambiente vivace e un delizioso cappuccino sempre disponibile. Segnalata dagli esperti del settore di tutto il mondo, la tendenza a lavorare nei bar sembrava potesse sfondare ovunque: eppure, a quanto rivela un sondaggio commissionato da Regus, non è stato così. Sono stati intervistati 26 mila professionisti di oltre 90 Paesi di tutto il mondo lo scorso gennaio: nonostante alla maggioranza sia risultata piacevole l’idea di potersi accomodare in un bar per lavorare, inviare qualche e-mail o incontrare un collega, la soluzione non è considerata realizzabile. I bar non possono rappresentare una scelta costante in quanto luoghi non produttivi, protetti o professionali.

In Italia in particolare il “bar ufficio” è risultato essere particolarmente impraticabile: tra gli svantaggi del lavorare nei bar spiccano i clienti chiassosi che disturbano le telefonate e la mancanza di stampanti, scanner o apparecchiature per ufficio, aspetti che rendono lo svolgimento dell’attività lavorativa tutt’altro che semplice. Inoltre, i bar non sono considerati luoghi adatti a incontrare i clienti. A livello mondiale, il 60 per cento dei baby boomer è più incline a evitarli in quanto ambienti poco professionali per incontrare i clienti. Nonostante il 48 per cento di loro abbia dichiarato di trovare maggiore difficoltà a concentrarsi nei bar rispetto ai lavoratori più giovani, i rappresentanti della generazione Y sono risultati più disinvolti. Gli avventori curiosi, invece, sono un problema che interessa ogni generazione.

Statistiche principali
Per i lavoratori italiani, i tre aspetti negativi principali del lavoro nei bar sono:
La riservatezza di documenti e conversazioni (85%)
La necessità di non lasciare mai incustoditi gli effetti personali (68%)
I clienti chiassosi che disturbano la produttività (62%)
Il 61% degli intervistati dichiara che le chiacchiere di sottofondo disturbano anche le telefonate e il 61% ritiene che la mancanza di accesso alle apparecchiature per ufficio costituisca uno svantaggio
Quasi i due terzi (62%) ritengono che i bar non siano un luogo adatto dove incontrare i clienti.
A livello mondiale, i baby boomer (60%) tendono a considerare i bar come luoghi inadatti a incontrare i clienti rispetto ai lavoratori della generazione Y (48%).

Mauro Mordini, direttore generale di Regus in Italia, ha commentato: “Gli esperti di trend aziendali hanno rilevato che lavorare nei bar è una tendenza sempre più diffusa e siamo tutti d’accordo nel sostenere che un incontro di lavoro con cappuccino e wi-fi gratuito è piacevole. Tuttavia, dalle nostre ultime ricerche emerge che, mentre questa soluzione può essere adottata per brevi periodi, lavorare in modo continuativo in un bar incide negativamente sulla produttività. Le nostre ricerche precedenti hanno mostrato che a livello mondiale il 72% delle persone ritiene che la flessibilità lavorativa migliori la produttività. Ciò si verifica esclusivamente in un ambiente di lavoro professionale e flessibile, come dimostrato dal parere degli intervistati in merito alla bassa produttività registrata nei bar. Spesso molte persone si rivolgono a Regus per usufruire di uno spazio di lavoro flessibile dopo aver constatato personalmente che le alternative di tendenza non sono soluzioni soddisfacenti. Questo studio fornisce un’ulteriore prova a sostegno della nostra esperienza personale. Non è possibile usufruire di un ambiente di lavoro produttivo in un bar.

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