E’ nato il bancomat che non si fa fregare

Posted On 22 Feb 2013
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eye-trackingDa MilanoSR Labs ha sviluppato un’innovativa versione dello sportello bancomat che consente di effettuare tutte le operazioni senza neanche toccare la tastiera. Per comporre il codice pin basta infatti guardare i numeri sullo schermo.
Questa soluzione offre due grandi vantaggi: elimina ogni possibilità di frode e consente alle persone disabili di accedere al servizio. Al contrario di sistemi di riconoscimento personale come quelli basati sull’identificazione delle impronte digitali o della scansione della retina, la tecnologia di eye tracking utilizzato in iBancomat pone meno problemi dal punto di vista della privacy: la tecnologia infatti non memorizza i dati dell’utente, ma ne rivela esclusivamente i movimenti.
La nostra più che decennale esperienza nella progettazione di sistemi comandati con lo sguardo – ha dichiarato Gianluca Dal Lago, amministratore delegato di SR Labs – ci dà la consapevolezza di poter dare un grande contributo alla sicurezza dei sistemi bancari e alla tranquillità delle persone, in particolare degli anziani. L’iBancomat è un’importante opportunità anche per molte categorie di disabili, che potrebbero così usufruire del servizio in maniera autonoma“.

Come funziona? “A me gli occhi”
Il funzionamento è molto semplice: la persona compone il codice segreto senza usare le mani, guardando esclusivamente i numeri della tastiera virtuale che appare sullo schermo del bancomat. Non essendoci movimento delle mani, viene vanificato ogni tentativo di filmare o registrare la sequenza dei tasti premuti. E’ sufficiente guardare il numero per uno o due secondi, il tempo necessario affinché il sistema sia sicuro della scelta e dia un feedback visivo e sonoro, quindi passare al successivo.
Una volta ottenuto l’accesso al conto, è possibile continuare le operazioni nel modo tradizionale oppure continuare ad agire selezionando le scelte con lo sguardo.
L’eye tracking è una tecnologia sicura e non invasiva che viene utilizzata da anni in molti settori (ricerca scientifica, sanità, marketing) e adesso entra finalmente in ambiente bancario.

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