Social Network: il 60% dei ragazzi italiani dai 14 ai 18 anni contattato da sconosciuti

tastieraDa Roma  – I social network stanno alimentando la sovraesposizione dei minori ai pericoli della Rete, consentendo contatti anche con soggetti sconosciuti e i genitori spesso non sono informati sul comportamento dei propri figli online. È lo scenario che emerge da una ricerca condotta da Microsoft in 11 paesi europei sul portale MSN, che ogni giorno raggiunge oltre 4 milioni di utenti in Italia, presentata in occasione del Safer Internet Day 2011 (www.saferinternet.it), la giornata europea per la sicurezza in Rete in programma  martedì 8 febbraio, e organizzata da InSafe, la rete europea di cooperazione per la promozione dell’uso sicuro di Internet costituita e cofinanziata dalla Commissione europea.

Secondo l’indagine, il 40% dei teenager italiani sceglie autonomamente quali limiti all’accesso del proprio profilo adottare e il 15% sceglie di non adottarne alcuno. Eppure, in Italia il 60% dei minori dichiara di essere stato contattato almeno una volta da utenti sconosciuti. Se è vero che il 48% ha bloccato la richiesta di contatto, il 37% l’ha accettata per curiosità e il 7% ha deciso di non informare i propri genitori. Un dato allarmante è che il 66% decide di non rispondere ai messaggi inviati da gente estranea solo per disinteresse e non per prudenza.

Altrettanto interessante è analizzare le motivazioni che portano i teenager sui social network. Il 43%, infatti, li utilizza per sfogarsi esprimendo idee e pensieri in maniera a volte anche aggressiva e il 25% dichiara di essere in cerca di amicizie con persone più adulte.

Nonostante queste evidenze, il 32% dei genitori italiani non controlla in nessun modo il comportamento in Rete dei propri figli, anche se l’88% ha affrontato con loro l’argomento dei potenziali rischi del Web. Troppo spesso l’attenzione dei genitori è concentrata nell’impedire l’accesso a contenuti per gli adulti, come fa il 60% degli italiani, delegando invece nel 68% dei casi altre forme di precauzione direttamente ai propri figli.

I risultati dell’indagine confermano quindi l’urgenza di continuare ad investire nella sensibilizzazione sull’uso sicuro di Internet, non solo tra le nuove generazioni ma anche verso genitori, insegnanti e tutti coloro che dovrebbero saper guidare e proteggere i ragazzi anche nel nuovo mondo virtuale.

Proprio per questo Microsoft è scesa in campo in supporto del Safer Internet Day e del network InSafe, condividendone la finalità di rendere l’educazione alla navigazione responsabile in Rete uno dei più importanti ed efficaci strumenti di protezione e prevenzione dei crimini online. La settima edizione della Giornata europea, in particolare, prevede incontri e dibattiti uniti dallo slogan “It’s more than a game, it’s your life” (E’ più di un gioco è la tua vita!), per invitare gli utenti, e in particolare i più giovani, a valutare con attenzione le possibili conseguenze delle loro esperienze nella cosiddetta “vita virtuale”, sia che si tratti di gaming online che di partecipazione ai social network.

Giorgia Meloni, ministro della Gioventù: “Giornate come questa, dedicate alla sicurezza su Internet – grazie all’alleanza tra imprese leader nel settore e le istituzioni – servono a sensibilizzare ed educare gli utenti, soprattutto i più giovani, a un rapporto consapevole con un mezzo che, proprio in funzione delle sue sconfinate potenzialità, richiede accortezza e preparazione. La Rete è lo strumento attraverso il quale i giovani non solo hanno la possibilità di conoscere il mondo, ma anche di entrare a farne parte come protagonisti, raggiungendo luoghi, persone e idee dai quali altrimenti le distanze fisiche li separerebbero irrimediabilmente. Non servono nuove regole o censure, serve una maggiore preparazione”.

“Oggi ci troviamo davanti ad un profondo gap tra la generazione dei ‘nativi digitali’ e quella dei genitori – aggiunge Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato di Microsoft Italia – che seppur informati sui potenziali rischi di Internet spesso non sanno come affrontarli per mancanza di conoscenza degli strumenti informatici e del Web stesso. Per questo motivo crediamo fortemente in iniziative come il Safer Internet Day, utili a promuovere cultura e competenza presso tutti gli attori, siano esse istituzioni, insegnanti, famiglie e operatori, così come sosteniamo l’esigenza di condividere il profondo impegno che aziende come Microsoft stanno ponendo nello sviluppo di tecnologie che rivoluzioneranno il nostro modo di interagire con il Web senza mai perdere di vista i temi della sicurezza dei nostri dati e della tutela della nostra privacy.”

 

L’impegno di Microsoft Italia si concretizzerà, con il cappello del progetto SicuramenteWeb, nell’organizzazione di una serie di iniziative già a partire da domani sotto il patrocinio del Ministro della Gioventù e in collaborazione con Polizia Postale e delle Comunicazioni. Decine di dipendenti dell’azienda saranno chiamati come volontari, assieme agli esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni, per portare gli insegnamenti, i messaggi e i consigli della campagna nelle proprie province d’origine, lungo tutta la penisola, attraverso speciali lezioni nelle scuole e interventi sulle pagine di quotidiani locali. Un impegno che nel suo complesso a livello europeo coinvolgerà 27 filiali Microsoft e oltre 800 dipendenti, con l’obiettivo di raggiungere e formare direttamente più di 84mila tra ragazzi, insegnanti e genitori.

 

Inoltre, per l’occasione Microsoft ha creato un’iniziativa ad hoc volta a illustrare con un linguaggio semplice tutte le informazioni necessarie a ragazzi e genitori per proteggersi dai rischi presenti oggi in rete, dallo spamming ai virus, dal phishing alla sicurezza dei minori. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito http://www.navigaleggero.it/.

 

“Il nostro osservatorio privilegiato sulle dinamiche di utilizzo illecito o deviante del Web – aggiunge Antonio Apruzzese, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – ci permette di confermare anche a livello italiano il quadro dei rischi che emerge dai risultati della ricerca in ambito europeo. Di qui il nostro continuo impegno, oramai decennale, in una costante azione di vigilanza e di “vicinanza” a fianco di tutti i soggetti, pubblici e privati, impegnati a promuovere le più utili forme di sensibilizzazione stimolando esperienze di vita virtuale in Internet sempre responsabili, rispettose delle regole e, principalmente, della dignità delle persone, che non smettono di essere tali sul Web.”

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