Il Robot che impara a sorridere guardando… se stesso

Posted On 10 Lug 2009
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einstein2Da Milano – Chissà se Isac Asimov sarebbe deluso dai pochi progressi che la scienza sta facendo nella realizzazione di robot umanoidi. In realtà i problemi della robotica legata alla realizzazione di automi con struttura umanoide sono enormi. Posture, espressioni, movimenti. Al momento l’unico robot domestico che funziona in modo egregio è probabilmente quello da cucina per affettare le zucchine, ma gli studiosi non demordono.
Gli studiosi del Machine Perception Laboratory presso l’Università della California a San Diego, stanno lavorando alacremente su un robot che riproduce in modo molto realistico le sembianze di Einstein ed è in grado di muovere 31 muscoli artificiali individualmente. Ognuno di questi muscoli può essere programmato individualmente per avere il massimo realismo espressivo.
La sfida è quella di rendere il robot in grado di imparare le varie espressioni semplicemente vedendole e riconoscendole. Per iniziare questa prima fase hanno optato per un approccio simile a quello di molti bambini che scoprono al propria fisicità facendo le boccacce davanti allo specchio.
einsteinHanno sistemato, infatti, l’automa davanti ad uno specchio e lo hanno programmato per distorcere e modificare i muscoli facciali. Una videocamera collegata ad un software di ricognizione facciale quando un’espressione è vicina a quella umana e quindi accettabile, dà un segnale di riscontro e l’automa sa che quell’espressione è corretta ed entra a fare parte del suo corredo comunicativo.
Il passo successivo sarà quello di testare il robot in un ambiente sociale reale, interfacciandolo con persone vere, però, a giudicare dai risultati, il percorso è ancora lungo, infatti molte delle espressioni imparate dall’automa sono davvero imbarazzanti e poco credibili. Però siamo solo all’inizio.



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